AGHARTI E LA TERRA CAVA

Miti, teorie e misteri di un mondo sotterraneo

La teoria della Terra Cava ha affascinato scienziati, esploratori e mistici per secoli. Una delle prime proposte scientifiche venne da Edmond Halley, famoso per la scoperta della cometa che porta il suo nome. Nel 1692, Halley suggerì che la Terra fosse composta da una serie di sfere concentriche, ognuna con la propria atmosfera e magnetismo. Halley ipotizzò che i fenomeni magnetici della Terra potessero essere spiegati meglio se si considerava la possibilità di una struttura interna complessa.

Gli Studi Successivi

Diversi studiosi seguirono Halley nell’esplorare questa teoria. Leonardo Eulero, matematico del XVIII secolo, propose che la Terra fosse completamente vuota e che contenesse un sole centrale che illuminava un mondo sotterraneo abitabile. Anche John Cleves Symmes Jr., un ufficiale dell’esercito americano, sostenne l’idea di aperture polari che avrebbero permesso l’accesso all’interno cavo del pianeta.

Leggende Asiatiche: Agharti e Shambhalla

La teoria della Terra Cava è strettamente legata a leggende asiatiche come quelle di Agharti e Shambhalla. Agharti, secondo le tradizioni tibetane e mongole, sarebbe un vasto regno sotterraneo abitato da una civiltà avanzata. Shambhalla, spesso associata a Agharti, è descritta come una terra mitica di pace e sapienza, governata dal Re del Mondo, un essere capace di influire telepaticamente sulle menti dei governanti della Terra, quindi influire sul destino del pianeta. Secondo altre versioni del mito, mentre Agharti sarebbe un polo positivo, Shambhalla sarebbe quello negativo. Le storie di Agharti furono portate all’attenzione dell’Occidente da esploratori come Ferdynand Ossendowski, che descrisse incontri con monaci tibetani che parlavano di un regno sotterraneo situato sotto il deserto del Gobi.

Fate, folletti, gnomi e bambini verdi

Esiste una teoria che suggerisce l’esistenza di diverse aperture verso la Terra Cava sparse in varie parti del mondo, specialmente nelle fitte foreste e nelle zone di montagna, dalle quali occasionalmente emergerebbero esseri come gnomi, fate e folletti. Queste credenze sono particolarmente diffuse nel nord Europa, dove leggende e racconti popolari narrano di incontri con creature misteriose provenienti dal sottosuolo. Un caso interessante riguarda due bambini, fratello e sorella, dalla pelle pallida e verde (probabilmente non abituati a vivere alla luce del sole), trovati in una caverna in Inghilterra, nel villaggio di Woolpit, nel medioevo. La prima testimonianza scritta riguardante i bambini verdi di Woolpit si trova nelle “Chronicles of the Abbey of Coggeshall“, una cronaca del XII secolo scritta da Ralph di Coggeshall, cronista e abate dell’Abbazia di Coggeshall in Inghilterra. Qui troviamo scritto che i due bambini parlavano una lingua sconosciuta e strana, e mangiavano solo fagioli verdi. Dopo essere cresciuti tra gli uomini di superficie, i bambini cercarono di integrarsi nella società, rimanendo però un enigma per chiunque li incontrasse. Il ragazzo morì quasi subito, ma la bambina crebbe a Woolpit e lì rimase tutta la vita. Provenivano forse da un mondo sotterraneo?

La narrazione fantastica e l’oltretomba

La teoria della Terra Cava si intreccia con l’antica idea di un oltretomba fisico, un regno sotterraneo dove le anime dei defunti dimorano. L’umanità ha sempre immaginato la presenza di un Ade o di un inferno, come illustrato nel mito di Orfeo ed Euridice e nella Divina Commedia di Dante Alighieri. Secondo alcuni, il viaggio di Dante attraverso l’Inferno potrebbe essere stato ispirato da esperienze o conoscenze reali del sottosuolo, suggerendo un legame tra le leggende dell’aldilà e l’idea di vasti mondi nascosti sotto la superficie terrestre. Questo concetto aggiunge una dimensione esoterica alla teoria della Terra Cava, collegando antiche credenze con moderne speculazioni. Già nel libro Dèi del Cielo, dèi della Terra (Eremon Edizioni) ragionavo su questo tema, dato che ogni popolo antico presenta nella propria mitologia un regno sotterraneo autentico.

Diversi autori e romanzieri hanno ambientato le loro opere in mondi sotterranei. Ecco alcuni dei più noti:

Jules Verne, “Viaggio al centro della Terra” (1864)
  • Jules Verne è forse il più celebre tra gli autori di mondi sotterranei. Nel suo romanzo, il professor Lidenbrock, suo nipote Axel e la loro guida Hans esplorano un vasto mondo sotterraneo pieno di meraviglie e pericoli.
Edward Bulwer-Lytton, “The Coming Race” (1871)
  • In questo romanzo, Bulwer-Lytton descrive una razza avanzata chiamata Vril-ya che vive in un mondo sotterraneo. La storia esplora le idee di potere e società utopica. Tale romanzo ispirò anche i fautori delle ideologie naziste.
Edgar Rice Burroughs, Serie di Pellucidar
  • Burroughs, noto per i suoi romanzi di Tarzan, ha scritto una serie ambientata in Pellucidar, un mondo sotterraneo situato al centro della Terra. Il primo libro, “At the Earth’s Core” (1914), segue le avventure di David Innes e Abner Perry che scoprono questo mondo attraverso un veicolo scavatrice.
H.P. Lovecraft, “The Mound” (1940)
  • In questo racconto, Lovecraft narra di una civiltà sotterranea situata sotto un tumulo in Oklahoma. La storia è ricca di elementi horror e mitologia lovecraftiana.
Willis George Emerson, “The Smoky God” (1908)
  • Questo romanzo narra le avventure di Olaf Jansen, un marinaio norvegese che afferma di aver visitato un mondo sotterraneo attraverso un’apertura al Polo Nord. La civiltà che vi incontra è descritta come altamente avanzata.

Questi autori, attraverso i loro romanzi, hanno contribuito a mantenere viva la fascinazione per i mondi sotterranei, mescolando scienza, mitologia e immaginazione per creare narrazioni avvincenti e spesso inquietanti.

Nicholas Roerich e i Dipinti Mistici

Nicholas Roerich, pittore e esploratore russo, fu un altro promotore delle leggende di Agharti e Shambhalla. Nei suoi dipinti, Roerich rappresentò paesaggi mistici e scene che evocavano il mistero di questi regni nascosti. Le sue opere, influenzate dalle sue spedizioni in Asia Centrale, rafforzarono l’interesse verso queste leggende.

Nicholas Roerich, “Burning of Darkness” (1924)

Le Spedizioni Naziste in Tibet

Negli anni ’30 e ’40, il regime nazista inviò diverse spedizioni in Tibet alla ricerca di Agharti e di prove della teoria della Terra Cava, probabilmente con lo scopo di allearsi con i cosiddetti “Superiori Sconosciuti“, ovvero una razza aliena con cui entrarono in contatto le medium della Società Vril nel 1919, agli albori del Nazismo. In particolare, a capo di queste Vril Maiden dai lunghi capelli c’era una donna, Maria Orsitch. Secondo queste donne, i capelli lunghi avrebbero facilitato i contatti medianici. Le spedizioni in Tibet furono condotte sotto l’egida della stessa Società Vril e della Società Thule, entrambe interessate ai miti di Iperborea, una leggendaria isola abitata da esseri superiori, e ai “Superiori Sconosciuti“, presunti esseri avanzati provenienti da Aldebaran e che abiterebbero ancora oggi il mondo sotterraneo. D’altronde, si sa quanto Hitler fosse ossessionato dall’occulto e dal concetto di oltretomba, come abbiamo già scritto nell’articolo su “l’Isola dei Morti” di Arnold Böcklin.

Nel 1937 Heinrich Himmler, uno dei più importanti gerarchi nazisti e leader dell’Ahnenerbe (Eredità tedesca degli antenati – Società di studi per la preistoria dello spirito), organizzò e parzialmente finanziò una spedizione in Tibet nel 1938 e una nel 1939. L’obiettivo era verificare la teoria di Hans Friedrich Karl Günther, secondo cui gli antichi Ariani provenivano dall’Himalaya e successivamente avevano conquistato India, Cina e Giappone. Secondo questa teoria, anche Gautama Buddha sarebbe stato un ariano particolarmente illuminato. Uno dei sostenitori della teoria, Walter Wust, trovò persino analogie tra le dottrine di Buddha e quelle di Adolf Hitler. Non a caso, i Nazisti scelsero come loro emblema la svastica, simbolo appartenente in origine alla cultura buddhista. Come abbiamo già spiegato, la spedizione mirava anche a cercare il leggendario regno sotterraneo di Agarthi, ritenuto governato da saggi rappresentanti della razza ariana. Heinrich Harrer, uno degli esploratori nella spedizione del 1939, scrisse in seguito un libro autobiografico sulla sua avventura in Tibet, “Sette anni nel Tibet”, dal quale venne tratto il soggetto del film “Sette anni in Tibet” (1997) con Brad Pitt.

La fuga segreta di Adolf Hitler

Una teoria controversa sostiene che Adolf Hitler non si sia suicidato nel 1945, ma sia fuggito con un sottomarino verso l’Argentina e forse da lì si sia diretto verso un ingresso alla Terra Cava in Antartide, dove i Nazisti avevano in effetti una base, la segretissima Base 211, conosciuta anche come Nuova Berlino (Neues Berlin in tedesco), una presunta installazione militare nazista situata nel sottosuolo della NeuSchwabenland (Nuova Svevia) in Antartide.

Questa ipotesi è alimentata dai racconti di veicoli sperimentali nazisti, noti come Vril, che somigliavano agli UFO. Essi vennero avvistati dall’ammiraglio Byrd durante le sue esplorazioni polari. Secondo i sostenitori di questa teoria, i nazisti avrebbero sviluppato tecnologie avanzate e cercato rifugio in un mondo sotterraneo, continuando le loro attività lontano dagli occhi del mondo.

L’Esperienza dell’Ammiraglio Byrd

Una delle testimonianze più celebri relative alla teoria della Terra Cava proviene dall’Ammiraglio Richard E. Byrd, un esploratore polare statunitense. Durante le sue missioni nell’Artico e nell’Antartico, in particolare nel corso della missione Highjump, mirata alla ricerca di ultime basi naziste in Antartide, Byrd affermò di aver volato oltre i poli, di essersi imbattuto in dischi volanti e di aver scoperto un ingresso verso un mondo interno abitato da una civiltà avanzata dallo spiccato accento tedesco. Sebbene i suoi diari siano stati oggetto di dibattito, le sue affermazioni hanno alimentato ulteriormente le speculazioni.

UFO e la Civiltà Sotterranea

Alcuni teorizzano che una civiltà evoluta possa ancora esistere sotto la superficie terrestre. Si ipotizza che alcuni avvistamenti di UFO possano essere spiegati come veicoli provenienti da questo mondo interno. Alcuni credono che questi abitanti sotterranei siano i discendenti della leggendaria civiltà di Atlantide, sopravvissuti a un cataclisma globale rifugiandosi nel sottosuolo. Altri, che siano i “Superiori Sconosciuti” provenienti da Aldebaran, con cui entrarono in contatto le medium della Società Vril.

Possibili Ingressi per Agharti e la Terra Cava

Secondo varie leggende e ipotesi, esistono diversi ingressi che condurrebbero al mondo sotterraneo di Agharti. Tra questi, si segnalano:

  • Monte Musinè, Italia
  • Isola Bisentina, Lago di Bolsena, Italia
  • Monte Epomeo, Ischia, Italia
  • Piramidi di Giza e Sfinge, Egitto
  • Deserto del Gobi, Asia Centrale

Riguardo al Monte Epomeo, vi consiglio la visione di questa intervista fatta dal sottoscritto a Salvatore Marino Iacono, proprio sui misteri di Ischia e della Terra Cava.

Intervista a Salvatore Marino Iacono.

Una città sotterranea

Derinkuyu, situata nella regione della Cappadocia in Turchia, è famosa per il suo incredibile complesso di abitazioni sotterranee scavate nella roccia vulcanica. Scoperta negli anni ’60, questa città sotterranea si estende per otto livelli sotto terra, con una profondità di circa 85 metri. Derinkuyu poteva ospitare fino a 20.000 persone e comprendeva abitazioni, stalle, cantine, chiese e scuole. Progettata per proteggere gli abitanti dagli attacchi, questa rete di gallerie e stanze dimostra l’ingegnosità degli antichi abitanti della Cappadocia, che sfruttarono le caratteristiche uniche del terreno per creare una delle più grandi e sofisticate città sotterranee del mondo.

Conclusioni

La teoria della Terra Cava continua a suscitare curiosità e dibattiti ancora oggi, proprio perché si fonde con alcuni miti antichi, esplorazioni moderne, complotti e speculazioni scientifiche. Che si tratti di leggende affascinanti o di realtà scientifiche ancora da scoprire, il mistero della Terra Cava rimane uno dei più intriganti e duraturi nella storia umana.

GIORGIO PASTORE

Summary

The Hollow Earth theory, first proposed by Edmond Halley in 1692, suggests that Earth contains concentric spheres with their own atmospheres. Scholars like Leonard Euler and John Cleves Symmes Jr. further explored this idea. Asian legends of Agharti and Shambhalla describe advanced underground realms, popularized in the West by explorers like Ferdynand Ossendowski and painter Nicholas Roerich. In the 1930s and 1940s, Nazis conducted expeditions in Tibet seeking these hidden civilizations. Admiral Richard E. Byrd claimed to have found a polar entrance to an inhabited inner world. Some theorize modern UFOs originate from these subterranean civilizations, possibly descendants of Atlantis. Hypothetical entrances to Agharti include Mount Musinè, Isola Bisentina, Ischia, the Pyramids of Giza, and the Gobi Desert.

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