BIBBIA, FANTASMI, SPIRITI, ANGELI E DEMONI

Cosa è scritto nel testo sacro per eccellenza degli Ebrei e dei Cristiani in merito all’esistenza dei cosiddetti fantasmi? Vediamo di capirci meglio qualcosa.

Esplorando il misterioso regno dell’occulto, ci siamo spesso chiesti: esistono davvero i fantasmi? Per dare una risposta illuminante, dobbiamo prima definire chi sono realmente questi “fantasmi“. Se li consideriamo come entità spirituali, allora la risposta che dà la Bibbia è “sì, esistono”. Ma se li intendiamo come gli spiriti dei defunti che vagano sulla terra, allora secondo gli scrittori della Bibbia, la risposta è “no”. La nostra bussola in questa esplorazione è la Bibbia, secondo cui esisterebbero entità spirituali, buone e cattive, ma non spiriti di defunti in grado di tormentare i viventi.

Bibbia

In “Ebrei 9:27” è scritto che ogni anima sperimenta una morte fisica e poi affronta il giudizio divino. Non ci sarebbe spazio per rimanere come spiriti erranti sulla Terra. Dopo il giudizio, ci attenderebbe o il Paradiso, per coloro che credono, o l’Inferno per coloro che rifiutano la fede. Non ci sarebbero alternative intermedie. Secondo la Bibbia, non saremmo quindi destinati a vagare come spettri. Molti a questo punto si staranno chiedendo… “e il Purgatorio“? L’invenzione concettuale del Purgatorio è attribuita principalmente alla teologia cattolica. Sebbene l’idea di una sorta di stato di purificazione post mortem sia presente in molte tradizioni religiose e filosofiche, la dottrina cattolica del Purgatorio si è sviluppata nel corso dei secoli, influenzata da una varietà di fonti. Il concetto di un luogo o stato di purificazione dopo la morte si trova già nelle prime credenze cristiane, ma la sua formulazione definitiva e la sua inclusione come dogma della Chiesa cattolica sono avvenute nel corso dei secoli. Alcuni teologi importanti che hanno contribuito a creare la dottrina del Purgatorio includono Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino. Tuttavia, il concetto si è sviluppato nel corso di molti secoli attraverso il lavoro di numerosi pensatori, teologi e leader religiosi all’interno della Chiesa cattolica. Il Purgatorio potrebbe essere la cosa che si avvicina maggiormente al mondo dei cosiddetti fantasmi, ovvero, un mondo intermedio e transitorio, di purificazione morale, che interessa gli spiriti non del tutto puri e che necessitano un periodo di introspezione morale più o meno lungo. Questo periodo può durare giorni o secoli terrestri (ricordiamo che dall’altra parte il tempo sarebbe relativo). Ogni spirito compie un suo percorso evolutivo. Dopo la morte, solo alcuni accederebbero direttamente al Purgatorio, ma la maggior parte di essi, dopo un “sonno riparatore” (vedi “La Crisi della Morte”, di Ernesto Bozzano), rimarrebbe per un certo periodo di tempo a cavallo tra il nostro mondo fisico e quello spirituale, per vari motivi. Magari, perché ancora legato a elementi di questo piano esistenziale… o magari per via di alcune colpe e situazioni da risolvere. Questi spiriti sarebbero quelli che conosciamo come “fantasmi“. Se la Chiesa inventò il Purgatorio nel XII secolo, fu per vari motivi. Il Purgatorio giustificava la vendita delle indulgenze, ovvero, del perdono, ma non avrebbero mai potuto inventarlo senza delle basi.

I FANTASMI DEL MONDO ANTICO

L’esistenza dei fantasmi nei secoli è testimoniata da più fonti, fin dall’antica Grecia. Da tempi antichi, le leggende narrano che i morti privi di sepoltura o vittime di morte violenta siano condannati a vagare come spettri per il mondo. Nell’epica di Omero, l’Iliade, il fantasma di Patroclo compare ad Achille, rinfacciandogli l’assenza di onoranze funebri e implorando una sepoltura dignitosa. Le culture antiche, come quella mesopotamica, consideravano la morte come il termine irrevocabile della vita, tranne per le ombre che dovevano ancora compiere un compito nel mondo dei vivi. Persino nell’antico Egitto, il ritorno di un fantasma era una faccenda grave. A Roma, si credeva che i fantasmi si manifestassero in modi prevedibili, soprattutto di notte. Plinio il Giovane racconta di Atenodoro, un filosofo che affrontò una casa infestata ad Atene. Affittò la casa e fu svegliato dal suono di catene e da un uomo che lo invitava a seguirlo; lo spirito scomparve nel giardino. Atenodoro convinse le autorità a scavare nel luogo e trovarono i resti di un uomo incatenato. Il corpo fu sepolto nuovamente e la casa liberata. Questa storia riflette la credenza nelle infestazioni di spiriti che cercano giustizia per torti subiti. Persino in lontane terre come l’India, si credeva che lo spettro di coloro morti in acqua, in battaglia o senza sepoltura potesse riapparire tra i vivi.

ANGELI E DEMONI

La Bibbia ci parla di spiriti con i quali possiamo interagire, ma non degli spiriti dei defunti. Secondo il testo sacro per eccellenza, gli spiriti sarebbero gli angeli e i demoni. I primi sarebbero fedeli servitori di Dio, mentre i demoni sarebbero angeli caduti, ribelli contro Dio, che cercano di ingannare e distruggere. In “Marco 5:1-20” leggiamo che i demoni, i cui intenti sono malevoli e mirano a deviare le persone dalla verità divina, possono possedere un uomo, per seminare terrore, ma non si parla di fantasmi di defunti. Tuttavia, è curioso che secondo i Cristiani e gli Ebrei possano esistere angeli e demoni, ad ogni modo esseri spirituali. Questi, all’occorrenza potrebbero tra l’altro apparire ai vivi sotto sembianza di defunti, per portare loro conforto o per ingannare le persone più deboli e portarle verso la rovina. Non dimentichiamo che esiste l’ossessione, ovvero l’influenza che i cosiddetti demoni, ovvero spiriti bassi, avrebbero sui vivi. Lo scopo di questa infestazione sarebbe proprio quello di indurre i malcapitati a compiere atti negativi per se stessi e per altre persone, perché da quel che si sa i demoni, essendo entità del basso astrale, si nutrirebbero del dolore arrecato alle persone.

In conclusione, ci stupiamo ogni qual volta ricercatori come noi vengono attaccati da gente di Chiesa o da credenti radicali, perché la religione del testo sacro, di per sé, crede in un aldilà e nell’esistenza di esseri spirituali. Molto spesso, per ignoranza soprattutto, si tende a giudicare negativamente chi si occupa di paranormale, ignorando che ogni religione si basa proprio sull’idea dell’esistenza del soprannaturale, dei miracoli, del mondo spirituale, dell’esistenza di una o più divinità. Però un ricercatore serio, a differenza di un uomo di fede, cerca prove di questo mondo spirituale. Il ricercatore serio non crede a prescindere, come farebbe un uomo di Chiesa, ma cerca di comprendere il mondo che ci circonda. Questo è uno degli scopi del sottoscritto e dell’Associazione culturale C.R.O.P. …comprendere meglio questo mondo ed eventuali altri mondi invisibili che, se dovessimo dar fede alle religioni, circondano e interagiscono con il nostro dall’alba dei tempi.

Giorgio Pastore

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