CROP CIRCLES ANOMALI

Alcuni crop circles non hanno niente a che fare con i classici pittogrammi geometrici che spesso compaiono in tutto il mondo, ma rappresentano comunque un mistero.

Nel caso delle NGF (Non Geometric Formation) l’interpretazione fornita dagli esperti del CICAP è corretta (allettamento naturale, come nella foto qui a destra). 

Anche la nostra personale esperienza ci ha condotto a formulare la stessa spiegazione, in occasione del rinvenimento d’una NGF in località Castelguelfo, alle porte di Parma, il 15 maggio dell’anno scorso (2005). Ulteriori informazioni possono essere reperite sul nostro sito (http://www.galileoparma.it). In particolare ci sentiamo di affermare che nel 2005, con l’elternarsi di violenti acquazzoni e giornate particolarmente ventose, la meteorologia si è “divertita” a creare nelle coltivazione delle zone irregolari di “depressione”, prive di una qualsivoglia espressione geometrica.

Ciò deriva dal fatto che il peso della pioggia tende ad inclinare lo stelo in posizione geotropa (orizzontalmente, verso il suolo); in seguito le folate di vento “pettinano” queste zone, imprimendo loro una disposizione sparsa, a “ventaglio”, del tutto asimmetrica. Da noi interrogato sul fenomeno, un agronomo dell’Università Cattolica di Piacenza (facoltà di Agraria) ha spiegato come, in certi casi, un’eccessiva concentrazione di Azoto nel terreno (derivante da un massivo spandimento di fertilizzanti, superiore al rapporto di equilibrio fra % di composti azotati ed estensione dell’appezzamento) possa condurre ad un incremento della duttilità dei nodi d’accrescimento degli steli, favorendo in tal modo la loro flessione sotto l’influenza di agenti atmosferici. Tale piegatura, tuttavia, è transitoria e di breve durata, in quanto la piantina, seguendo la legge dell’ortotropismo (tendenza alla posizione eretta), ben presto riacquista la corretta postura verticale, antecedente l’evento contrastante.

Giorgio Pattera – Biologo – Consulente scientifico del C.U.N.

CROP CIRCLES “FUORI LUOGO”

Chi ha detto che i crop circles compaiono solamente nel grano? Non è così. Possiamo trovarne in altre colture, come nel mais, nell’avena, nell’orzo, etc. ed anche realizzati fuori da queste, ad esempio, sull’asfalto, nel ghiaccio, nella neve…

Un tempo, si pensava che fossero gli abitanti del piccolo popolo a produrre cerchi fatati.

Qui di seguito, riportiamo solo alcuni pochi esempi emblematici.

Qui potete vedere una serie di cerchi comparsi su una lastra di ghiaccio a St. Catharines, Ontario, in Canada nei primi giorni del mese di Gennaio del 2005. Si dice che siano comparsi dopo una grande nevicata.

Qui, un altro crop circle nel ghiaccio, Delta, Ontario, sempre in Canada; comparso il 2 dicembre del 2000. Ha un diametro di 4,6 metri.

I “fairy circles” (letteralmente “cerchi delle fate”) sono degli spazi circolari isolati dal paesaggio circostante.

Su Wikipedia leggiamo:

“I cerchi delle fate (noti come fairy circles) sono zone circolari prive di vegetazione circondate da un anello di erba alta del genere Stipagrostis. Distribuiti in maniera irregolare essi si presentano lungo una fascia di 2.000 chilometri che percorre il margine orientale del deserto della Namibia meridionale, dall’Angola fino alla parte nord occidentale del Sudafrica. I cerchi non sono perenni. In media vivono circa 24 anni, ma alcuni di essi, soprattutto i più grandi, raggiungono anche i 75 anni.

Dal diametro variabile (dai 2 ai 12 metri), i cerchi delle fate sono un fenomeno dalle cause ancora sconosciute, anche se negli ultimi 40 anni molte ipotesi scientifiche sono state proposte. Un fenomeno simile è stato riscontrato anche nel Sudan, nel Kenya orientale e nel 2004 a 15 km dalla città di Newman nell’Australia orientale (…). Molte ipotesi sono state avanzate sulle cause della formazione dei cerchi e la più accreditata riguarda la presenza delle termiti della sabbia, della specie Psammotermes allocerus, ritenute le uniche responsabili.

Altrettanto valida è la teoria relativa a una forma di autoregolazione tra le piante esistenti nel terreno sabbioso del deserto della Namibia; così come la presenza nel sottosuolo di un gas tossico che nel momento della risalita in superficie sterminerebbe ogni forma di vita presente nei cerchi.”

Ancora una volta, il fenomeno rimane un mistero. Cosa sarebbe la nostra vita, senza misteri!

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Cerchi_delle_fate

Giorgio Pastore

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