Gustavo Rol

L’UOMO DELL’IMPOSSIBILE

In via Silvio Pellico, a Torino, una targa ci ricorda che lì visse Gustavo Rol:

L’UOMO DELL’IM-POSSIBILE
E DELL’IN-CREDIBILE,
UNA «LUCE» COSTANTE
NELLA NOSTRA VITA

Così parenti e amici scrissero su di essa, nel ventennale della sua morte, avvenuta il 22 settembre 1994. Se ancora a distanza di anni lo ricordiamo è perché lui, come pochi altri, lasciò il segno.
Da una sua vecchia registrazione audio e da ciò che scrisse nel suo diario, apprendiamo di una sua scoperta fatta il 28 luglio 1927 a Marsiglia, città dove lavorava in quel periodo. Quel giorno, prese coscienza delle sue immense potenzialità, tanto da recludersi in un convento per tre mesi. Egli scoprì una “tremenda legge”, come lui stesso la definì, che lega insieme questi tre elementi: il colore verde, la quinta musicale ed il calore. Successivamente, spiegò meglio:

“La mia ricerca è finita. Ho scoperto la legge che lega le vibrazioni cromatiche del verde a quelle sonore della quinta nota musicale e a certe vibrazioni termiche: il segreto della coscienza sublime.”

Nessuno ha mai veramente compreso il senso di questo suo messaggio e lui stesso non lo spiegò mai, né volle mai farlo, in quanto era suo volere che queste sue “possibilità” non cadessero mai nelle mani di persone vili e approfittatrici.
«Ho perduto la gioia di vivere, la potenza mi fa paura, non scriverò più nulla.»
E così fu. Il suo segreto riposa con lui, nella sua tomba, a suo dire, per il bene dell’umanità.

Quella sera a Marsiglia, gli cambiò la vita. Egli tentava spesso di indovinare le carte di un mazzo, ma senza ottenere risultati soddisfacenti. Quella sera le indovinò tutte e 52, una dopo l’altra. Sconvolto da quel risultato, capì che quel potere, che lui considerava giungere da Dio, doveva rimanere segreto. Per questo, decise che non avrebbe mai dato spettacolo delle sue capacità. Rol fu sempre un uomo schivo e solitario. Organizzava dimostrazioni ma solo per gente scelta e in numero ristretto.

Nella sua casa di Torino egli accolse capi di stato, registi, attori, musicisti e gente comune. Con lui sperimentarono illustri personalità, come Agnelli (tutta la famiglia), Federico Fellini, Enrico Fermi, Vittorio Gassman e Riccardo Muti, tanto per fare qualche nome. Non desiderò mai apparire in pubblico, sebbene più volte invitato. Gli Americani gli offrirono una cifra altissima, lo volevano in un programma televisivo, ma lui rifiutò. E rifiutò più volte anche l’invito di Piero Angela, di essere esaminato scientificamente. Perché secondo Rol, la scienza non c’entrava nulla in ciò che lui faceva. Nemmeno la parapsicologia.

Secondo Rol, la materia è energia e in continuo movimento. Tutti noi saremmo in grado di plasmare la materia, la realtà, sfruttando le nostre facoltà naturali. Se non lo facciamo è solo perché non sappiamo farlo, o non sappiamo più farlo, ma ciò non significa che non sia possibile.
Secondo Rol, la materia è anche spirito. Tutto è spirito. Solo che quello dell’uomo è “spirito intelligente”.
«Per mezzo delle opportune vibrazioni» egli lasciò scritto nei suoi diari, «è possibile agire sulla materia, trasformandola di fatto da energia densa a energia sottile.»

Secondo Gustavo Rol esisterebbe un nesso comune e costante tra tutte le cose avvenute, che avvengono e che avverranno. Di fatto, egli interagiva con il mondo degli spiriti e, si sa, dall’altra parte il tempo e lo spazio sono concetti relativi. In quella dimensione, la fisica terrestre non vale più, in quanto diventerebbe limitata: parte di una nuova fisica dalle vedute più ampie e, in parte, incomprensibile all’umano intelletto.

Rol venne sempre incompreso, specialmente da scienziati e prestigiatori, che spesso cercarono di svelare quelli che loro credevano essere solo trucchi. In realtà, la ragione è limitata se si parla di mondi sottili, di spirito. Non è sufficiente a spiegare l’invisibile regno che ci circonda, e forse mai lo sarà. Rol lo sapeva bene. Da questo punto di vista, egli era avanti coi tempi… e gli uomini erano indietro rispetto a lui. Lo siamo ancora, perché ancora possiamo solo intuire certe verità, non percepirle come faceva lui o altri individui a lui simili.

Probabilmente, alcune sue intuizioni rientrano in quel corpus di dottrine ermetiche che le società segrete si tramandano da millenni, e in gran segreto, forse per le stesse ragioni di Rol, perché da un grande potere deriva una grande responsabilità, diremmo oggigiorno. Esiste una conoscenza innocua, fruibile da chiunque, e un sapere che deve rimanere segreto, ma non dimenticato. Questo è rappresentato simbolicamente dal mito induista di Agharti, l’inaccessibile.

Una conoscenza sotterranea, nascosta ma reale e riservata a pochi eletti in grado di comprenderla e gestirla al meglio. Pensate che sarebbe sano insegnare a certe persone malvagie come plasmare la materia e la realtà a proprio piacimento? Io sono sempre stato dalla parte di chi sostiene che la conoscenza debba essere elargita a tutti, ma non un certo tipo di sapere, almeno finché nel mondo esisteranno individui ignoranti, meschini e materialisti. Rol si definiva come una “grondaia” che raccoglieva le energie del cosmo e le convogliava dove desiderava lui. Per nostra fortuna, era una persona corretta e altruista, lungimirante e attenta alla salute del genere umano, e seppe gestire al meglio questo suo potere. Se fosse stato il contrario, se al suo posto vi fosse stato qualcun altro di dubbia moralità, le cose non sarebbero andate così bene.

C’è anche da riflettere su un’ultima cosa. In effetti, non è detto che sia ugualmente possibile agire sulla materia, come faceva Rol, senza un animo come il suo. Solo con l’equilibrio e la meditazione è possibile ottenere certi risultati. Solo se si è maggiormente rivolti al mondo dello spirito. I materialisti e i razionali non possono nemmeno percepire questi mondi sottili, figuriamoci plasmarli. Ad ogni modo, sono solo congetture. Probabilmente, Gustavo Rol aveva una visione più chiara e completa del TUTTO.

La sua speranza era che in un prossimo futuro la scienza potesse “scoprire” lo spirito, ovvero che anche la scienza potesse iniziare a considerare reale ciò che oggi definiamo “paranormale”, e che di fatto… non lo è. Tutto, come già detto, rientra nella natura, anche ciò che la scienza non ha ancora compreso. Anche lo spirito. Allora, l’umanità avrà fatto un ulteriore gradino sulla scala dell’evoluzione.
«Auspico un diverso modo di intendere la scienza» leggiamo nei suoi diari, «che non dovrà essere separata da filosofia e religione. Un diverso approccio alla natura. Una maggiore vicinanza a Dio.»

Giorgio Pastore

2 pensieri riguardo “Gustavo Rol

  1. Il colore verde…

    L’asse di cristallo verdemare
    eretta nella tua verticalità,
    attraverso il vento dello spirito
    separa l’ossessione della mente.

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